Inaugurazione: 15 febbraio 2019 – ore 18,30

Esposizione: 16 febbraio – 9 marzo

l

Gli artisti di Sospesi giocano col tempo cairologico.
Kairós è il tempo della Gnosi, il momento propizio, opportuno, la buona occasione. Un tempo indeterminato in cui “qualcosa” di speciale accade. Concentra su di sé i vari tempi.

È una linea tratteggiata di un tempo incoerente e disomogeneo che unisce in se stesso tutti i tempi.
È il tempo del saggio che si trova a suo agio come un dio nell’eternità.
L’ultima mano data alla propria vita, che sottrae l’uomo all’asservimento al tempo quantificato.
L’istante della decisione che fa deviare il corso della storia.


“Il tempo (kairós) è compiuto” (Marco, I, 15).

STEFANIA MAZZOLA cavalca l’istante, lo fissa in una dimensione di eternità. Congela il quotidiano, il campo da gioco che ritrae, diviene altare dinanzi al quale prostrarsi con religioso silenzio.

MARCO GAGLIARDI ruba al sole il tempo di una stampa con le sue cianotipie. Il suo operare dipende dalla generosità del tempo e dalla sua capacità di afferrarlo.

BAHAR HEIDARZADE danza col segno a tempo di musica. Questo tempo la guida e lei lo trascina dentro metri di di-segni.

LUCA OLIVIERI. È il carattere distruttivo del tempo che le storie vogliono combattere, così sosteneva Erodoto di Alicarnasso quando presentava le sue storie, che scriveva affinché il tempo non cancellasse le imprese degli uomini. L’artista si immerge nelle parole, compiendo un rito, un sacrificio. Ne trascende la storia, riportando le parole alla loro natura di Phonè.

PROGETTOHECATE

Annalisa Pascai Saiu, 9 Febbraio 2019

Eventi 

22 febbraio ore 18,30

Performance “Danzano i miei segni” di Bahar Heidarzade, musiche di Johnny Lapio, tromba

9 marzo ore 18,30

Finissage della mostra con performance di Annalisa Pascai Saiu e Valentina Serra Rotundo